Ehm, no, non posso "insegnarglielo", ma possiamo conoscere un modo per comunicare meglio e allenare le nostre capacità di ascolto.

Ritrova la tua bussola interiore: un viaggio verso l'autenticità
Ti sei mai sentito perso, come una nave alla deriva senza una rotta precisa? A me è capitato più volte e non è stato facile capire cosa fare e quale direzione prendere. La vita spesso ci pone di fronte a scelte complesse, obiettivi sfuggenti e un senso di smarrimento che può offuscare la nostra direzione. In questi momenti, riscoprire la propria "bussola interiore" diventa fondamentale per ritrovare la rotta verso una vita autentica e in armonia con i propri valori.
Cos'è la bussola interiore?
La bussola interiore è quella voce che ogni tanto si fa sentire in vari modi, è quella guida intuitiva che vuole orientarci verso ciò che è veramente importante per noi. È la connessione profonda con il nostro Sé, con la nostra essenza unica e con ciò che ci rende autentici. Quando siamo allineati con la nostra bussola interiore, le nostre scelte, le nostre azioni e i nostri obiettivi riflettono i nostri valori più profondi e ci portano verso una realizzazione personale.
Perché perdiamo la rotta?
Nel corso della vita, diversi fattori o eventi particolari possono farci perdere il contatto con la nostra bussola interiore:
- un severo giudizio interiore: la voce critica dentro di noi, quel giudice che impone standard elevatissimi e ci fa sentire inadeguati, può soffocare la nostra autenticità e impedirci di seguire la nostra vera strada.
- influenze esterne: le aspettative della società, della famiglia, degli amici e del mondo del lavoro possono deviare il nostro percorso, spingendoci a perseguire obiettivi che non sono veramente nostri.
- la paura del cambiamento: l'ignoto può spaventarci, e la paura di uscire dalla nostra zona di comfort può impedirci di esplorare nuove possibilità e di seguire le nostre aspirazioni più profonde.
- le nostre sub-personalità: le diverse "voci" dentro di noi, i ruoli che interpretiamo nella vita (il genitore, il lavoratore, l'amico, l'atleta...), possono entrare in conflitto tra loro, creando confusione e ostacolando la nostra capacità di prendere decisioni coerenti.
Ritrovare la tua bussola interiore con il tuo coach
Il coaching psicosintetico offre un percorso efficace e personalizzato per riscoprire e riallineare la tua bussola interiore. Attraverso un approccio olistico che integra mente, corpo e spirito, il coach ti accompagna in un viaggio di scoperta alla ricerca della tua autenticità.
Se senti il bisogno di ritrovare la tua bussola interiore e di intraprendere un viaggio di crescita personale, il tuo coach è qui per te. Contattami per un primo colloquio gratuito e scopri come il coaching psicosintetico può aiutarti a creare la vita che desideri.
Per saperne di più o per uno scambio scrivimi: marco.cremonte@gmail.comRicevo a Pavia, Voghera e organizzo incontri online.
Foto di Jamie Street

Lavoro per crescere
Davide, 39 anni da qualche anno si sentiva svuotato e demotivato al lavoro. Ha iniziato un percorso di career coaching con poca convinzione: "ma devo pur fare qualcosa...".
E questo "qualcosa", gli ha consentito di muovere i
piccoli passi che in 3 mesi lo hanno portato ad avere le idee più chiare sulla
strada che intende percorrere. Ha scoperto di essere arrabbiato con sé stesso perché sembrava aver chiuso in un cassetto le sue motivazioni e le sue aspettative, preferendo attribuire all'esterno responsabilità e colpe. In occasione del nostro sesto e ultimo incontro, con un'espressione del viso decisamente diversa ha dichiarato di sentirsi meglio, emotivamente e fisicamente
anche al di fuori del contesto lavorativo. Ha ritrovato la chiave per aprire quel cassetto?
Il lavoro ha un peso enorme nelle nostre vite ed è una grande opportunità per esprimere i nostri talenti, coltivare passioni e portare i valori che ci guidano. Attraverso il lavoro possiamo affrontare sfide, imparare a superare gli ostacoli e sviluppare una crescente consapevolezza di noi stessi.
Senza screditare l'importanza e la serietà dei luoghi di lavoro, possiamo farci portatori di buon umore e utilizzare i contesti lavorativi come palestre per allenare la nostra volontà e l'autodisciplina. Possono essere luoghi e occasioni per porsi come buoni osservatori di noi stessi, riconoscere le tante parti che compongono le nostre personalità e agire verso una loro integrazione.
Non dimentichiamoci che il nostro lavoro può contribuire al benessere della collettività, in un'ottica di responsabilità sociale, che parte da ciò che scelgo di essere, di fare, da come decido di comportarmi e dal contributo che voglio dare...
Ti meriti un career coach psicosintetista
Marco Cremonte
Per approfondimenti: Roberto Assagioli, Lo Sviluppo Transpersonale - Astrolabio
Foto di Christian Lue

Leadershipping - La leadership ai giorni nostri
Seguo un
imprenditore e una manager che trovano difficoltà a relazionarsi con le persone.
Non portano solo problemi di comunicazione, ma evidenziano anche la paura di
mostrare lati deboli e fragilità. Per queste ragioni tendono a chiudersi e a
lavorare evitando il confronto e quegli scambi che potrebbero risultare
proficui. Manuela ha da poco iniziato ad osservare l'impatto che i suoi
comportamenti hanno sulle colleghe raccogliendo molti aspetti che non
considerava. Claudio è un imprenditore affermato ed è affaticato dalle tante
responsabilità di cui si fa carico; sta cercando, non senza fatica, di chiedere
supporto ai propri collaboratori con risultati che definisce sorprendenti (bisogna vedere con quali sorprese :-) ).
Conoscere le dimensioni che caratterizzano uno stile di leadership efficace in periodi contraddistinti da volatilità e incertezze, complessità e ambiguità può rappresentare una tappa importante per la propria crescita personale e professionale.
Con un percorso di coaching psicosintetico puoi scoprire le tue potenzialità e allenare le tue competenze di leader a vari livelli.
Le 5 dimensioni della leadership secondo il coaching psicosintetico:
• 1DL Consapevolezza di sé, delle proprie caratteristiche, abilità, limiti, valori
• 2DL Consapevolezza del proprio impatto sugli altri
Comprendere l'effetto che le parole e le azioni hanno sulle persone. Considerare le diverse caratteristiche e le dinamiche di gruppo
• 3DL Capacità di vedere il quadro di insieme e le dinamiche tra la "parte e il tutto"
Conoscere e adoperare l'arte di "pensare in modo sistemico" e di comprendere le forze del sistema in modo ampio e completo.
• 4DL Libertà individuale (il libero arbitrio)
Saper prendere decisioni chiare e guidare i risultati di fronte alle resistenze, scongiurando il pericolo di essere facilmente condizionabile. Si tratta dell'abilità di "piegarsi ma di rimanere saldi".
• 5DL Capacità di chiedere aiuto e sostegno all'interno e all'esterno dell'organizzazione (azienda, gruppo, famiglia...)
Se un leader possiede tutte le 5DL ad un livello significativo di consapevolezza, sommate a eccellenti conoscenze organizzative e competenze di management è in grado di:
- Costituire organizzazioni sostenibili, responsabili, oneste e trasparenti
- Definire strategie organizzative e obiettivi con costanza
- Infondere sicurezza e risvegliare organizzazioni stanche, dipartimenti, squadre e individui
- Sviluppare talento e stimolare la nascita di nuovi leader ad ogni livello, in modo veloce e funzionale
- Assicurare adeguati cambiamenti
Puoi usarla come mappa utile ad orientarsi e ad avviare un percorso di crescita.
Per approfondimenti: Roger H. Evans 5DL FIVE, DIMENSIONS OF LEADERSHIP And Psychosynthesis Leadership Coaching (https://www.psychosynthesiscoaching.co.uk/)
Foto di Matteo Vistocco

Tristezza, mi puoi aiutare?
Vi capita di essere colti da momenti di tristezza, senza conoscerne il motivo? La tristezza è un'emozione che molte persone rifuggono, ma può essere un segnale che indica che qualcosa dentro di noi ha bisogno di attenzione e comprensione.
È una risorsa preziosa per la crescita personale, e può spingerti a riflettere, a esplorare le tue emozioni e a connetterti con parti che potrebbero essere state trascurate. Può essere un passaggio fondamentale per arrivare agli obiettivi che ti sei posto o che vorresti mettere a fuoco.
Accoglierla senza giudizio, esplorarla con curiosità e compassione, e cercare di comprendere il suo significato più profondo è un primo passo per imparare a gestire la tristezza in modo sano e costruttivo, trasformandola in un'opportunità di crescita e di sviluppo personale.
È una sfera molto delicata che il tuo coach può toccare solo se sei tu a portarla. Può porsi come ostacolo nel tuo percorso e sta a te decidere come e se affrontarla.
Secondo la psicosintesi, la tristezza può derivare da diverse fonti, come perdite, delusioni, conflitti interiori o esterni, e può anche essere legata a sentimenti più profondi o a bisogni non soddisfatti.
"La persona che è in preda ad una tristezza profonda, non solo dice "Io sono triste", ma dimentica per il momento di essere stata tante volte serena e allegra; non sa quasi concepire come si possa essere lieti, e se vede altri ridere e scherzare prova un senso di sorpresa, e quel contegno le sembra strano, come irreale [...]"*
Alla tristezza spesso si contrappone la gioia, ma esistono tante altre emozioni espresse da noi o dalle nostre parti che possiamo riconoscere accogliere e portare come compagne nel nostro viaggio verso un traguardo. Dove vuoi che ti porti la tua tristezza?
Foto di Clément Falize
*R. Assagioli "Cambiare sé stessi. Psicosintesi per l'armonia della Vita"

Leader chiede aiuto
La capacità di chiedere aiuto in modo appropriato riflette un'enorme maturità nella persona e nel leader e dimostra vari livelli di abilità ad andare oltre l'ego, verso lo sviluppo di una vera umiltà. Questa caratteristica contraddistingue i grandi leader (sul lavoro, nello sport o in famiglia) e va in controtendenza rispetto ad alcune convinzioni secondo le quali chi guida deve operare in autonomia per evitare il pericolo di apparire vulnerabile o poco sicuro. Un grande ostacolo per molti è proprio quello di comprendere che il sapere riconoscere di aver bisogno di aiuto non è una debolezza, ma al contrario un elemento di forza.
Il lavoro su questa sfera legittima la possibilità di lanciare un segnale e soprattutto, di poter chiedere un supporto o un confronto con altri. Allena la nostra capacità di riconoscere ed esprimere umiltà come valore superando il pericolo di un leader narcisista concentrato sul proprio ego.
5 domande per allenare questa nostra abilità:
- Cosa suscita in me l'idea di chiedere aiuto?
- Quali effetti potrebbe avere su di me e sugli altri?
- In quali occasioni mi è capitato di chiedere aiuto e cosa mi ha spinto a farlo?
- A quali persone vorrei chiedere aiuto?
- Cosa mi impedisce di farlo/ cosa mi invoglia a farlo?
Per approfondimenti scrivimi: marco.cremonte@gmail.com

In-soddisfazione al lavoro'
Secondo gli ultimi sondaggi solo il 4% degli impiegati
italiani si sente pienamente appagato dal lavoro che svolge e debitamente coinvolto:
96 lavoratori su 100 si dichiarano scontenti e 27 su 100 parlano apertamente di
un senso di tristezza quotidiano sul lavoro.
È possibile individuare i fattori specifici che contribuiscono al disagio e sviluppare strategie realistiche e concrete per affrontare i problemi sul luogo di lavoro e individuare obiettivi gratificanti.
Il coaching psicosintetico stimola la riflessione sulle tue esigenze più profonde aiutandoti a individuare una direzione lavorativa in sintonia con i tuoi valori e le tue passioni.
In un percorso guidato da un coach l'individuo scopre di possedere una molteplicità di aspetti, incontra la propria unicità sperimenta la propria libertà interna, nell'imparare ad attivare la volontà anche nei contesti professionali.
L'individuo può passare dall'essere un soggetto passivo e insoddisfatto a diventare progressivamente il "direttore d'orchestra" della sua esistenza personale e professionale, inserendosi in un contesto più vasto in cui ogni individuo rappresenta una nota, unica ed insostituibile.
La psicosintesi applicata al piano relazionale e professionale, favorisce l'integrazione fra gli individui, e fra questi e l'ambiente lavorativo in cui si trova o in cui deciderà di stare.

Mi sento in gabbia
Sono giorni in cui mi sento chiuso in una gabbia e non trovo le chiavi per aprire la porta e uscirne.
Ci sono stati periodi in cui ho avuto la certezza di non avere scelta e come me tante persone più o meno consapevolmente decidono di restare in una condizione di costrizione: "devo comportarmi in questo modo, si aspettano questo da me, non posso fare altrimenti...". Ma c'è sempre un'alternativa e scoprire quale o quali, ha un effetto sorprendente. Spesso queste gabbie sono costituite da credenze, maschere, convinzioni, costrizioni, identificazioni, senso del dovere…
Dove si trova la tua chiave? Inizia a fare un piccolo passo per scovarla, guarda bene in tutte le direzioni, anche quelle che non sembrano percorribili.
Lo spunto del tuo coach: inizia ad esprimere una tua esigenza in modo chiaro, per farlo usa le parole in modo chiaro e impeccabile, provando a non dare nulla per scontato.
Ricordati che non sei sola e non sei solo.
timeritiuncoach
Blog
Genitori e "pezzi di cuore"
Paola ha una figlia nata da pochi mesi e mi racconta di sentirsi spesso giudicata per come si pone, per quello che dice e per come lo fa. Marcello è il papà di un ragazzo appena entrato nel magico mondo dell'adolescenza e vorrebbe essere meno ingombrante, ma non sa da dove partire. Quante volte noi genitori ci chiediamo...
Fatti un dono - Un gioco per cominciare
Quale regalo ti vuoi fare? Un esercizio che potrai fare anche più volte.

Si riprende, in libertà?
Qualcuno non ha mai smesso di lavorare, ma tanti a gennaio riprendono a pieno regime. Portiamo nel nostro zaino dei nuovi e stimolanti propositi oppure la convinzione che nulla potrà cambiare? Non è semplice e neppure immediato realizzare che tanto dipende da noi, dalla libertà che abbiamo di decidere quale atteggiamento scegliere nei confronti del lavoro, delle cose che ci accadono e delle persone che ci circondano. Possiamo ribellarci o sottometterci passivamente, scegliere l'autocommiserazione oppure possiamo assumere la posizione dell'osservatore curioso, di chi ascolta o di chi vuole crescere, magari dando spazio al senso dell'umorismo o alla volontà di guardare oltre, con altre lenti e con uno spirito diverso. Possiamo sentirci liberi di scegliere anche quando ci sentiamo imprigionati.
"Mi resi conto che ero libero di assumere un atteggiamento o un altro nei confronti della situazione, di darle un valore o un altro, di utilizzarla o meno in un senso o nell'altro. Potevo ribellarmi, oppure sottomettermi passivamente, vegetando; oppure potevo indulgere nel piacere dell'autocommiserazione e assumere il ruolo di martire oppure, potevo prendere la situazione in maniera sportiva e con senso dell'humor, considerandola come una nuova e interessante esperienza. Potevo farne un periodo di cura, di riposo, o di pensiero intenso su questioni personali, riflettendo sulla mia vita passata o su problemi scientifici e filosofici; oppure potevo approfittare della situazione per sottopormi a un training delle facoltà psicologiche e fare esperimenti psicologici su me stesso; o, infine, come un ritiro spirituale. Compresi che dipendeva solo da me capire che ero libero di scegliere una o più di queste attività o atteggiamenti; che questa scelta avrebbe avuto effetti precisi e inevitabili, che potevo prevedere e dei quali ero pienamente responsabile. Nella mia mente non c'era dubbio alcuno circa questa libertà essenziale…" Roberto Assagioli - Libertà in prigione